PCT a costo zero…. o quasi.
Parlando con Colleghi di altri distretti mi sono reso conto
dell’assoluta disinformazione che regna in ambito di PCT, in particolare in
ordine ai costi necessari alla fruizione dei servizi legati al processo civile
telematico.
Come è logico che sia le maggiori società operanti in
ambito di editoria giuridica si sono buttate a capofitto nel mercato legato ai
servizi telematici, sfruttando soprattutto quello che era l’assetto normativo
antecedente al 2011.
Prima del D.M. 44/2011, infatti, vigeva per l’Avvocato
l’obbligo di iscriversi ad un così detto PDA (acronimo di Punto di Accesso) per
poter depositare atti e consultare i registri di cancelleria.
Con l’approvazione del sopracitato decreto, invece, si è
sostanzialmente abbandonato l’obbligo di adesione ad un PDA dando la
possibilità al professionista di operare in piena libertà nell’ambito del
processo civile telematico.
Alla luce del fatto che, anche in virtù della contingenza
economica attuale, è sempre più difficile far quadrare i conti di uno studio
legale, cerchiamo di capire di che cosa l’Avvocato ha bisogno per essere proficuo attore
del PCT e su cosa può risparmiare.
La dotazione essenziale comprende:
1)
Firma digitale
Esistono in commercio diverse tipologie di
kit di firma digitale, alcuni su smart card, altri su chiavetta usb.
I prezzi
variano dai 50 agli 80 euro.
Per esperienza personale consiglio di
dotarsi di una firma digitale su supporto usb, molto più pratica da usare e che
non necessita di un lettore di smart card.
2)
Posta elettronica certificata
La posta elettronica certificata (PEC) è
divenuta oramai di uso comune in molti ambiti professionali ed è obbligatoria
per tutti gli Avvocati oramai da diverso tempo. Il costo medio annuo si aggira
sui 4 euro, la stragrande maggioranza degli ordini professionali, però, ha
provveduto a fornirla gratuitamente ai propri iscritti.
3)
Redattore atti
Il software necessario ad elaborare la
busta telematica da depositare digitalmente è – allo stato attuale – uno dei
maggiori business delle società che operano nel settore dei servizi
professionali a pagamento.
Questo è dovuto, a mio avviso, ad un errore
di fondo nei progetti ministeriali, ossia, l’aver scelto di non realizzare un
software atto a tale scopo lasciando invece libere le software house di
realizzarne uno.
In tal modo, teoricamente, l’Avvocato
telematico sarebbe costretto ad acquistare la licenza di uno dei vari programmi
di redazioni presenti sul mercato, oppure decidere di fornirsi di un gestionale
di ultima generazione che integri anche le funzionalità del PCT.
In questo caso, però, esiste un’alternativa
gratuita a disposizione di tutti i Colleghi, il software SLPCT.
Questo applicativo, realizzato dalla
Evoluzioni Software per la Regione Toscana e messo a disposizione gratuitamente
di tutti i professionisti interessati, consente di avere un redattore atti
perfettamente funzionante a costo zero, tagliando – in questo modo – parte dei
costi che l’Avvocato dovrà sopportare con l’avvento del processo civile
telematico.
4)
Punto di accesso
Come detto in premessa non è più
strettamente necessario munirsi di un punto di accesso per poter depositare
telematicamente le buste digitali, ma è indubbio come l’accesso ad un portale di
questo tipo renda infinitamente più agevole la vita di un Avvocato che,
attraverso il proprio PDA potrà consultare i registri di cancelleria di tutti i
Tribunali di Italia.
Esiste però la possibilità di ottenere il
medesimo risultato senza far ricorso ai più o meno costosi servizi a pagamento
presenti sul mercato, ossia, utilizzare le funzionalità del portale dei servizi
telematico del ministero della giustizia.
Il così detto PST Giustizia, infatti,
consente non solo la consultazione dei registri di cancelleria di tutti i Tribunali italiani, ma
anche la possibilità di consultare il Reginde (Registro Generale degli
Indirizzi Elettronici), di effettuare pagamenti telematici (anche del
contributo unificato) e di essere aggiornati su news ed eventuali disservizi
relativi alle piattaforme dei sistemi ministeriali.
In conclusione, pur rimanendo indubbia la comodità e
versatilità dei gestionali di ultima generazione e dei PDA realizzati da molte
società attive nell’ambito dei servizi ai professionisti dell’area legale (si precisa che anche i PDA "commerciali" consentono normalmente la consultazione gratuita dei registri di cancelleria), ciò
non toglie che l’Avvocato telematico debba essere conscio che l’acquisto di
detti servizi è assolutamente non obbligatorio per svolgere correttamente e
proficuamente la professione.
grazie!
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